L’Archeologia Lacustre e Fluviale

Pochi sanno che l’archeologia lacustre si può considerare l’antesignana di quel vasto ambito disciplinare che oggi noi chiamiamo archeologia subacquea e che è iniziata, con altre tecniche e conoscenza, assai prima di quanto si possa credere. Tornando indietro nel tempo, infatti, possiamo imbatterci nel nome di  Possiamo andare anche più indietro nel tempo se pensiamo che già nel 1535 Francesco De Marchi si immergeva con uno scafandro rudimentale nel lago di Nemi per dare inizio alle ricerche delle navi imperiali romane che soltanto nel 1944 ebbero fine con il recupero delle due imbarcazioni e l’edificazione del relativo museo ai bordi del lago, Quello che nasceva allora in embrione divenne una realtà intorno alla metà dell’800 quando Ferdinand Keller esplorava sistematicamente i villaggi sommersi nei laghi svizzeri e altri studiosi italiani cominciavano ad esplorare sistematicamente i laghi prealpini come il lago di Varese il cui Isolino Virginia, esplorato sin dal 1863, è il più antico insediamento palafitticolo dell’Arco Alpino nonché Patrimonio mondiale dell’UNESCO. 

Per iniziativa dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee, l’Accademia dei Tridenti d’Oro che nel suo albo annovera una serie di illustri archeologi subacquei, ha promosso in occasione di Eudi Show 2019 un importante incontro dal titolo “L’archeologia lacustre e fluviale in Italia” in cui gli esperti convenuti faranno il punto sul passato, presente e futuro di questo settore importante del vasto mondo dell’archeologia subacquea che implica spesso tecniche particolari d’immersione e lavoro subacqueo a cui si associano spesso interessanti scoperte. 

A parlarne saranno alcuni tra i maggiori esponenti del settore come Luigi Fozzati, già Soprintendente per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia e direttore scientifico di oltre mille campagne archeologiche e autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche; Antonia Sciancalepore, archeologa preistorica e archeologa subacquea che ha operato a lungo in famosi siti perilacustri e a campagne di ricerca nel Lago di Bolsena (Relitto di Punta Zingara, Relitto del Mattoni e insediamento sommerso del “Gran Carro”); Massimo Capulli, docente di Metodologie della Ricerca Archeologica (L1 ) e di Archeologia Subacquea e Navale presso l’Università di Udine e Stefano Medas, archeologo subacqueo e navale e presidente dell’Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale. A introdurre i relatori e a moderare gli interventi sarà il prof. Sebastiano Tusa, presidente dell’Accademia di Scienze e Tecniche Subacquee, assessore ai Beni Culturali per la Regione Sicilia nonché uno dei massimi esperti mondiali di archeologia subacquea del Mediterraneo e artefice di numerose scoperte tra cui i reperti della famosa battaglia navale delle Egadi tra romani e cartaginesi.

L’incontro di terrà alle ore 11.00 di sabato 2 Marzo 2019 presso la sala Madrigale, all’interno del padiglione di Eudi Show, e sarà un’occasione imperdibile per quanti sono appassionati di storia e di ricerche subacquee.

Per non perdere gli ultimi aggiornamenti su questo evento e tutte le novità di Eudi Show 2019 vi invitiamo a consultare il sito www.eudishow.eu